Da ragazzo è stato atleta della Nuotatori Milanesi, quando era guidata tecnicamente dal maestro Giorgio Ribolini. Da quell’esperienza sportiva degli anni ‘70 ha poi preso ben altre strade, prima relative a percorsi di studi determinanti e poi, costellata di passaggi esperienziali e carrieristici in ambito manageriale; da qui l’indole del talento e del dirigente capace l’ha portato ai vertici di una delle multinazionali storiche italiane, ARTSANA. Stiamo parlando di Claudio De Conto, che oggi guida come AD il colosso nazionale legato a marchi come Chicco, PIC, Control diffusi in tutto il mondo.
In ragione del suo profilo e spessore è stato prevedibile protagonista al Summit 2017 dello scorso marzo, dove ha avuto modo di riavvicinarsi al mondo delle piscine che lo aveva accompagnato durante la sua adolescenza. Un ritorno che ha permesso di trasmettere al settore opinioni convincenti e di persuadere lo stesso De Conto di quali interazioni possano essere alimentate fra il suo Gruppo e il mondo delle piscine e dello sport. Un personaggio che può insegnare molto e che, se avrà i feedback adeguati, facilitati da Associazione Acquanetwork, potrà convintamente considerare ARTSANA calata di più e meglio nel circuito piscine-sport nazionale.
Cosa ritiene abbiano dato lo sport e il nuoto in particolare a Claudio De Conto, come manager destinato a grandi successi professionali?
Il nuoto, come in generale tutto lo sport, anche non agonistico, insegna valori che sono fondamentali durante la vita professionale di una persona, sia a livello individuale che di gruppo. Basti pensare allo spirito di sacrificio necessario per potere competere ad alti livelli, alla determinazione e alla disciplina mentale che un nuotatore deve avere per raggiungere l’eccellenza, alla indispensabile dedizione non solo da parte dell’atleta ma anche delle persone che lo circondano, e infine allo spirito di gruppo sviluppato praticando gli sport di squadra.
In che misura lo sport può avvantaggiare o, al contrario, penalizzare nella vita professionale di così alto livello?
I pregi dello sport appena considerati, sono tutti valori perfettamente coniugabili con la vita aziendale, valori altamente formativi, valori che restano validi per tutta la vita, anche al di fuori dell’ambito lavorativo, ma facendo bene attenzione a non trasformare la determinazione e il sacrificio in ossessione e squilibrio. La vita deve essere sempre equilibrata, nello sport come in azienda, e questo spesso ce lo dimentichiamo. Lo sport, in questo senso e viceversa, ha per l’uomo d’azienda un ruolo fondamentale di recupero di benessere e di armonia.
Forte della sua prestigiosa esperienza professionale e come guida di un gruppo storico nazionale come Artsana, cosa si sente di suggerire alle "imprese" che investono in impianti sportivi e nel proprio esercizio gestionale per distinguersi e vincere le sfide che il settore inevitabilmente comporta?
Oggi chi investe in impianti sportivi deve fronteggiare, se non l’ha già fatto, la stessa trasformazione che molte aziende hanno affrontato negli ultimi dieci anni, quella legata all'evoluzione dei servizi nel mercato digitale e alla capacità di attrarre popolazioni sempre più esigenti e sempre meno disposte all’accettazione incondizionata di una qualunque proposta sportiva. Stiamo parlando di molte fasce di età, Essere in grado di combinare proposte allettanti richiede doti di marketing che a volte bisogna imparare a costruire dai più giovani, ai cosidetti Millennials, i nati cioè dal 1979 in avanti, e che arrivano fino alle persone più anziane.
E come agire nella direzione che lei suggerisce?
Selezionare una popolazione, individuarne il target e centrare l’offerta della struttura per renderla più appetibile: richiede uno sforzo ben più complesso rispetto a venti o trenta anni fa, ma è fondamentale. Lo sport deve essere facile da fruire, le strutture devono essere moderne non solo negli impianti ma anche nei servizi. Per questo l’economia digitale già offre molte possibilità, non solo nella prenotazione online dei campi, ma anche nell’aggregazione attraverso piattaforme social, nell'organizzazione di eventi e manifestazioni anche tra strutture diverse. Ignorare questi trend oramai definitivi, è un errore potenzialmente cruciale.
Traslando la sua esperienza di top manager, come agire per avere successo nella proposta aggiornata di sport?
Inevitabilmente, il consumatore in generale e dello sport in particolare è oramai abituato al confronto competitivo su qualunque elemento dell’offerta, a partire dal costo. Essere in grado di combinare proposte allettanti richiede doti di marketing che a volte bisogna imparare a costruire.
Traslando la sua esperienza di top manager, come agire per avere successo nella proposta aggiornata di sport?
Inevitabilmente, il consumatore in generale e dello sport in particolare è oramai abituato al confronto competitivo su qualunque elemento dell’offerta, a partire dal costo. Essere in grado di combinare proposte allettanti richiede doti di marketing che a volte bisogna imparare a costruire. La vera sfida però risiede nella capacità di attrarre sempre di più le fasce più giovani, alle quali lo sport deve essere insegnato con passione ed entusiasmo.
Una sfida che però non tutti sanno affrontare: in che modo la si fronteggia e la si vince?
Per questo non vi è una ricetta manageriale, ma anche in questo caso l’azienda suggerisce nella formazione, nell’aggiornamento continuo e nella preparazione le chiavi per avere istruttori efficaci e motivanti. Sono modelli di apprendimento diversi da quelli di qualche anno fa. Il resto spetta alla famiglia, alla scuola, agli oratori.
Un piano strategicamente vincente deve contemplare altro in un centro sportivo per poter assicurare sostenibilità e risorse destinate a successive crescita, investimenti, redditività?
Non possiamo certo tralasciare il tema economico e finanziario. Oggi chi gestisce un impianto sportivo non può prescindere dal conoscere le regole di una corretta gestione: sono le stesse regole di buona amministrazione che muovono qualunque azienda. Il successo o il fallimento dipendono in larga parte da queste capacità. Anche le migliori strutture possono morire rapidamente a causa di una gestione finanziaria inadeguata.