Aquafitness Days compie 20 anni e, in questa importante occasione, in una cornice meravigliosa che ormai è familiare ai più, Hidron, si spalancheranno le porte ad un imperdibile convegno tutto dedicato all’Acquaticità Prenatale e Neonatale.
Oltre alla partecipazione di alcune delle scuole nazionali più accreditate, avremo l’opportunità di conoscere professionisti dalla Russia, dall’Australia e dal Regno Unito, che ci racconteranno le loro esperienza, approfondendo insieme un confronto sul prossimo futuro e sulle scelte più opportune. Che cosa possiamo e dobbiamo fare per migliorare ciò che offriremo alle famiglie e in primis ai bambini in tenera età? Dovremo focalizzarci di più sulla formazione? Oppure investire su migliorie alla struttura? Forse gli ambienti dovrebbero essere più consoni, l’acqua più calda, il materiale più ricercato, gli operatori più sorridenti e preparati? Oppure dobbiamo amalgamare settori diversi (scuole, aziende sanitarie, aziende del settore infanzia, impianti sportivi, medici, psicologi, pedagogisti, psicomotricisti etc) creando una speciale sinergia per offrire soluzioni a 360° sia per gli utenti che per gli operatori? E se invece si investisse di più sulle strategie di marketing e di vendita sfruttando ciò che di buono ci offrono i social media?
Tante belle voci su cui investire e lavorare. Tutte egualmente importanti. E quindi? La questione è: cosa possiamo fare in futuro per evolverci? Il Bambino che ruolo ha in tutto questo dato che è il soggetto principale del dibattito?
Probabilmente dovremo essere tutti più attenti e accorti ad ascoltare e rispettare le richieste, i messaggi e le necessità di ogni singolo bambino che si iscriverà ai nostri corsi. Non dimentichiamoci che ogni padre o madre o altra figura di riferimento, arriverà con il suo bel bastimento carico di emozioni, paure, aspettative, che però dovranno fare i conti con quelle del neonato il quale rappresenterà anch’esso un suo mondo personale di emozioni, di paure, di aspettative e che non necessariamente corrisponderanno a quelle dei genitori o di altri soggetti.
L’obiettivo di questo convegno internazionale si focalizzerà appunto su quale potrebbe essere la strategia più efficace per il futuro dell’acquaticità neonatale.
Provocatoriamente ne propongo una: ascoltare e rispettare di più le necessità del bambino, accompagnando per mano i genitori e dando loro tutto il supporto possibile, dimostrando di avere competenze, sicurezza e preparazione all’interno di un impianto curato, pulito, luminoso, profumato e che abbia come cornice la collaborazione e la sinergia di figure professionali e manageriali del settore prenatale e neonatale.