NEWS | Il futuro è nostro se saremo uniti - di Marco Tornatore

Il futuro è nostro se saremo uniti - di Marco Tornatore
16/03/2020

MARCO Tornatore lancia un grande piano per aiutare le piscine d’Italia: “Il futuro è nostro se saremo uniti”

dal Blog Questione di Stile a cura di Stefano Arcobelli 

Il coronavirs devasta la salute e l’economia italiana e globale. Chi segue questo blog sa che ci siamo occupati tante volte, di recente, del problema legato ai danni della non attività degli impianti. In breve è un “bagno di sangue” per tutti. Cosa si può fare in questi giorni di emergenza, cosa si può pensare e programmare per uscire da questa fase drammatica? Abbiamo chiesto un intervento a Marco Tornatore, ex azzurro e allenatore, ora imprenditore nel settore che si è occupato di eventi legati proprio al mondo delle piscine, perché ci faccia un punto della situazione e spieghi come stanno davvero le cose. Un primo momento di riflessione, insomma: in attesa di capire dove va il nuoto (non solo quello olimpico e azzurro).

“L’esempio delle piscine della Liguria, per dare slancio ad un processo di coesione degli impianti natatori/sportivi nazionali e superare la pesantissima crisi attuale, al fine di assicurarci una grande ripresa duratura. “Coronavirus, tutti gli impianti sportivi chiusi e istruttori di tutte le discipline a casa “senza stipendio”…come facciamo?”: questo è un appello di un’istruttrice di una società di nuoto di Bergamo, apparso su LinkedIn il 4 marzo. Pochi giorni dopo, il sensibilissimo Codacons su altro social “Emergenza Coronavirus. Chiedi il rimborso a Palestre, Centri Sportivi, Piscine!” che in chiave solidale si commenta da sé. A lungo inascoltato da autorità ed istituzioni il nostro settore si rimbocca le maniche e agisce.

 Le difficoltà si affrontano e si superano se siamo Uniti: questa convinzione ha spinto le piscine della Liguria ad essere compatte per far sentire la propria voce. Dall’esempio dei 47 impianti liguri, è auspicabile che prenda forma un movimento “acquatico”, con ogni regione pronta nell’alimentare la medesima compattezza di impianti natatori e società sportive, per essere Uniti a livello nazionale e dare forza alle istanze delle oltre 4.900 piscine, 270.000 addetti ai lavori – 90% lavoratori con contratti atipici, quindi senza tutele -, quasi 6.500 società sportive. Insieme esprimono un fatturato che vale poco meno di 2,4 miliardi di euro, il 30% circa dell’industria dell’articolo sportivo in Italia, che conta 27.000 addetti. Con la differenza che le piscine hanno un alto valore sociale, unico, e sono il primo presidio per la salute e la vita sana dei cittadini.

Le associazioni di categoria – Anif su tutte, ben affiancata da Eaa, Assonuoto, Assopiscine ed altre, con la collaborazione di Happy Aquatics -, hanno ottenuto qualche risultato che nell’immediato aiuterà (nel maxi decreto di sostegno economico, 8 emendamenti appannaggio del settore), ma la disunione del comparto ci relega al vertice degli inascoltati dalle istituzioni.

Fondamentale, per le piscine e per tutte le società sportive italiane, la disponibilità di Paolo Barelli, figura che incarna la guida dell’Italia sportiva che sa vincere superandosi: sta raccogliendo gli appelli dell’intero circuito sportivo, senza limitarsi agli affiliati alla Fin. Un grande segnale che deve indurci ad essere coesi come non è mai successo prima.

In parallelo molte piscine, dirigenti, imprese e associazioni menzionate, si confrontano incessantemente per dare forma ad una sorta di Aquatic Marshall Plan, affinchè, in modo autonomo, il sistema piscina trovi idee, soluzioni, risorse per una ripresa che si riveli sostenibile e di medio periodo.

Perché se è vero che ora dobbiamo risolvere i problemi dettati dall’emergenza, la preoccupazione di ognuno è quella di creare le basi per una poderosa ripartenza, non limitata ai primi due mesi: Uniti supereremo ogni difficoltà, dando una mano anche a chi è più in crisi e potrebbe non farcela.

Partiamo dall’esempio delle piscine liguri: uniamoci per vincere la sfida che ci attende!”.

Marco Tornatore

(redazione@euroaquatic.it come provvisorio riferimento per raccogliere richieste e adesioni al progetto unitario)

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