Se però l’attacco viene da chi a più riprese dimostra incapacità, finanche inettitudine, l’eccesso di rigore azzera figure del sistema comunque competenti, per lasciare spazio a nullità e dilettanti, ben esemplificati da personaggi ai vertici governativi, i cui danni pagheremo pesantemente nel prossimo decennio. Non è tollerabile che la politica ingerisca vieppiù nello sport, minando la sua autonomia per lasciare spazio agli incompetenti, come avviene in altri dicasteri: allora meglio non normare e tenerci lo sport di ieri.
Nel nostro comparto di danni ne sono già stati fatti - oltre alle riaperture tardive dello sport, nelle piscine prevale una strisciante maledizione dei protocolli le cui responsabilità non sono strettamente governative - e l’indecisionismo, acuito da ostruzionismi di burocrati di ASL e enti locali, non fa che alimentare l’ecatombe di impianti da qui a fine anno, danneggiando l’indotto.
La norma tanto attesa dovrebbe considerare le istanze delle categorie, le quali, disunite e solo capaci di “social-annunci” per arrogarsi meriti sul quasi nulla, nella caciara progressiva al cospetto del più noto sodale di Spadafora, Giuseppe Pierro, hanno favorito il risultato previsto: il vertice finge di ascoltare, ma questi governanti, mossi da fini distruttivi del sistema, registrano poco e fanno di testa propria. I paladini delle categorie che hanno creato sigle reboanti hanno solo confuso. Non sono però scevri di colpa coloro che si sono fatti confondere. Molti di questi, titolari o gestori, che hanno perpetuato un sistema di appalti penalizzante per sé e la categoria, ritengono che per risolvere i propri problemi gli enti pubblici debbano assicurare liquidità o soluzioni a fondo perduto: illusi.
È faticoso, ma più efficace e sicuro, rivisitare modelli di servizio e di gestione. Facciamo in modo che il nostro sistema, coordinandosi, auto-produca due risultati: comunicare unitariamente ai cittadini che l’acqua delle piscine è il vero anti-covid e che lo sport in generale è prevenzione e salute; allo stesso tempo, dare il via ad una rinascita di piscine e palestre, secondo modelli attuali e avulsi da schemi di inizio millennio, imponendo da settembre un cambio delle regole irragionevolmente restrittive.
Marco Tornatore